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al testo di Federico Zucchi
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Presenza
Al risveglio a volte ti segue sul canalone, cade come un santo sul calendario si appoggia sulla sponda del caffè ti passa lo shampoo sotto la doccia. A volte un’acuta presenza continua a versarsi nel sole mentre corri o ti imbatti per caso in Nina Simone. La presenza ama ritirarsi a svernare in spiagge deserte dove la rena assomiglia alle ossa di legno dei morti. Quando pare sparire risorge e tracima, perché ritorna da lacerti improvvisi e ha il denso profumo di un maglione che già conoscevi, il sapore di un retro collo morsicato dalla passione, lo spessore di una voce che riporta a levante il tuo cuore. La presenza è già tutt’intorno, non servono brevetti da sub o carte cifrate di volo, la bellezza respira nei secondi chiamati alla labile leva. La presenza bussa sui battenti delle nostre emozioni, tenta le maniglie, sfiora le imposte del bacio, perché non ama il vuoto senza contorni ma adora toccare l’amore, sfiorare la sola potenza che porta l’assenza a farsi memoria. |
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